mercoledì 20 marzo 2013

#me - Gli ho scritto

Gli ho scritto di quando gli versavo l'acqua e lui non la beveva. Gli ho scritto di quella volta che si è messo la tartaruga di plastica sulla testa per convincermi a mangiare. Gli ho scritto della notifica dei messaggi sul telefonino. Gli ho scritto di quanto io abbia pensato che fosse più forte di tutto e di tutti e di quanto mi dispiacesse vederlo stare male, nonostante le varie riprese. Gli ho scritto che contavo si riprendesse anche questa volta con l'ostinazione di una nipote che vuole bene a suo nonno. Gli ho lasciato intendere che ci ho creduto con tutte le mie forze, le stesse che il mio corpo ha usato per farmi piangere tutte le mie lacrime. Gli ho scritto che non lo so se ci rincontreremo mai, ché di certezze non ne ho più, se mai le ho avute, e che questo non mi ha certo facilitato l'accettazione della sua scomparsa. Credo profondamente nella vicinanza fisica. Sono una persona troppo materialista per accontentarmi dei ricordi. Ma mi ricorderò di lui, così come mi ricordo di nonno Salvatore.
Gli ho scritto tutto questo e gliel'ho lasciato vicino, insieme ai giornali che andava a prendere ogni giorno alla mattina, sempre troppo presto.
Non ce la faccio a essere razionale, non ce la faccio a pensare che questo è il ciclo della vita. Non me ne frega un cazzo, onestamente. Forse ci farò l'abitudine, ma non me ne farò mai una ragione.

venerdì 15 marzo 2013

#music - Still Into You


Come sempre, nessun riferimento personale. Solo una canzone adorabile del mio gruppo preferito. In attesa del 9 aprile e del 10 giugno. ♡

sabato 2 febbraio 2013

#music - Il mio inizio sei tu


Niente innamoramenti romantici all'orizzonte, anche perché non sono il tipo. No, decisamente no.
Solo ricordi d'infanzia venuti fuori dopo aver rivisto uno dei miei film preferiti di sempre (oserei dire che supera Juno, il mio preferitissimo. Non so se rendo l'idea.).
Magari Fiorello non vi farà ridere, non vi piacerà e bla bla bla, ma ho sempre pensato che fosse perfetto per Dimitri.
Vado a tentare di riordinare i miei ormoni.

domenica 6 gennaio 2013

#me - Di valvole di sfogo

Scrivo veloce perché ho dei tempi da rispettare, anche se probabilmente non darò risultati concreti o decenti.
Ho passato periodi migliori. Pensavo positivo, sorridevo, nessuno mi trasmetteva la propria insoddisfazione nei miei confronti. Non avevo bisogno di una valvola di sfogo, qualcosa che mi calmasse i nervi, mi facesse distendere i muscoli, bloccasse le lacrime.
Ora sì. Ora ho bisogno di qualcosa che mi faccia dimenticare anche solo per pochi istanti tutto e tutti, che mi faccia abbandonare la testa all'indietro, chiudere gli occhi e stroncare sul nascere i pensieri di ripicca, le risposte velenose, le lacrime di rabbia e frustrazione. Per non parlare delle lacrime immotivate, quelle che spuntano dal dotto lacrimale all'improvviso, senza una ragione, che mi fanno sentire stupida e fanno arrabbiare chi mi chiede cosa ho perché rispondo che non ho niente. Perché è vero, non ho niente, non mi è successo niente. Ma piango comunque e il buonumore -o l'umore normale- scema via, lasciandomi un muso lungo due metri. E questo li fa incazzare. Ho il nodo alla gola, sto zitta e loro si incazzano. Sì, mi sembra giusto. Una logica inoppugnabile. Peccato che questo tipo di logica venga analizzato dagli psicologi, non dai filosofi.
Dicevo? Ah sì, la valvola di sfogo. Ogni tanto penso che vorrei provare a fumare. Io, che ne ho sempre temuto gli effetti collaterali. Dicono sia una bella sensazione e io ho bisogno di una bella sensazione.
Ma, conoscendomi, potrei tranquillamente strozzarmi al primo tiro. Sì, è abbastanza plausibile.
Io avrei voluto nascere normale, ve lo giuro.