sabato 5 maggio 2012

#me - "Di cosa vuole parlarci il candidato?" Paura a priori.


La cosa che più mi spaventa dell’esame di stato (o maturità, chiamatelo come cacchio vi pare) è il fatto che è il primo vero esame che mi ritroverò ad affrontare.
Di cosa vuole parlarci il candidato?”
La mia tesina sarà su quell’argomento tanto banale, tanto “lo fanno tutti” che non porta più nessuno: l’antisemitismo. Titolo: Se questo è un uomo – La vittima e il carnefice. Niente immagini, perché mostrare le immagini degli ebrei smunti, ridotti a muoversi per inerzia, senza luce negli occhi è facile, ma io voglio descrivere l’orrore del pensiero nazista. Certi orrori si comprendono anche solo dalle parole. Il Mein Kampf è un orrore verbale, prima che pratico. Eugenetica. Decidere chi ha diritto di vivere e chi deve morire. Il testo di  riferimento, come si può intuire dal titolo, è “Se questo è un uomo” di Primo Levi.
Il mio biglietto di presentazione per la mezz’ora più lunga della mia vita.
Mi chiedono di diventare adulta, di mostrare la mia maturità, il frutto di cinque anni di liceo scientifico.
Io ai compiti di matematica faccio davvero 2+2 con la calcolatrice per essere sicura di non sbagliare.

Paura a priori.

(Tornerò non so quando con un post frivolo su Lana del Rey, le sue unghie, il suo cd e i suoi fiori trai capelli e su tante altre cose che cancelleranno con un colpo di spugna la vaga impressione di serietà  che questo post può aver lasciato in qualche lettore occasionale. Lo giuro.)

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